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Metodo EMDR

 

“Ecco un esempio, quasi tutti noi, se camminando veniamo urtati incidentalmente da qualcuno, be’,forse ci secchiamo un po’ per qualche secondo, ma non di più, basta un: ‘Mi scusi’, e tuttofinisce. Ma se la persona che viene urtata ha un mucchio di rabbia compressa dietro aquel muro, avrà la nostra stessa minima normale reazione, con in più tutto quelmateriale che sta dietro al muro e che dice: ‘Anch’io’, per cui la persona sarà talmentefuori dai gangheri da essere pronta a litigare.

È questo il problema: il materiale chesta dietro al muro; ci può saltare addosso in ogni momento e provocare in noi reazionieccessive, rendere difficili le cose facili. Così a volte la gente, quando si ammala pervia di questi problemi, va da un terapeuta per farsi aiutare. E con il suo aiuto riesce ariafferrare ciò che ha cacciato dietro al muro: prende un pezzetto di quel ricordo, lomastica per bene, lo digerisce e diventa molto più forte. Con l’EMDR accade qualcosadi molto simile a quanto succede con le altre terapie: si riesce a riprendere ciò che stadietro al muro, se ne prende un pezzo, lo si mastica per bene, tutto qui. Solo che con l’EMDR si rivivono i vari pezzi del brutto ricordo molto più in fretta, magari siripercorre un intero ricordo in sole due sedute, talvolta in più, talvolta inmeno”
(Greenwald, 2000)

emdr

L’EMDR è un trattamento, ideato dalla psicologa californiana Francine Shapiro, molto efficace per curare lo stress e i sintomi associati ai ricordi traumatici. EMDR è l’acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari). Durante le sedute di EMDR si attivano entrambi i processi: la desensibilizzazione nei confronti del ricordo dell’evento traumatico e la sua rielaborazione a livello emotivo, cognitivo e corporeo. Questo metodo non è una semplice tecnica, ma, bensì, una procedura complessa inserita all’interno di un trattamento globale. In pratica, il terapeuta attraverso alcuni movimenti delle dita, induce la persona a muovere gli occhi in un determinato modo aiutandola così a rielaborare situazioni traumatiche.

L’EMDR, nascendo come trattamento utile alla cura del Disturbo Post-Traumatico da stress, è stato strutturato originariamente per intervenire su quelle persone che hanno vissuto uno o più eventi traumatici gravi quali aggressioni, abusi, violenze fisiche o psichiche, incidenti, grandi catastrofi naturali (terremoti, alluvioni ecc..) o generate dall’uomo (guerre, torture ecc…).

Successivamente, l’EMDR è stato sperimentato anche in situazioni che presentano altri tipi di problematiche più comuni come, ad esempio, le fobie e i disturbi di ansia in generale, i disturbi alimentari, malattie somatiche, disturbi dissociativi, depressione e stati stressanti che si convertono in disfunzioni fisiche. In questi casi, l’utilizzo del trattamento, sia da solo che integrato all’interno di un percorso terapeutico tradizionale, può fornire un adeguato sostegno e rivelarsi di grande aiuto.

Oggi l’EMDR è riconosciuto come metodo efficace per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della salute (2003). La stessa cosa è stata fatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013.

In Italia, come in altri paesi del mondo, questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato svolto dall’Associazione Italiana EMDR.

 

Psicoterapia adolescente

L’adolescenza è considerata una delicata e tormentosa fase di superamento della condizione infantile, il consolidamento dell’identità personale e sociale e il riconoscimento dell’appartenenza alla società degli adulti.
All’età adolescenziale del figlio corrisponde un’età difficile anche per i genitori, i quali vivono una fase della vita in cui avvertono un cambiamento nella loro persona, attraversano l’età di mezzo e non hanno più un supporto nei loro genitori, che ormai sono divenuti anziani. Quando le difficoltà assumono un peso eccessivo, possono causare una sofferenza che, spesso, porta l’individuo a vivere difficoltà sia sul piano personale (insoddisfazione per il proprio corpo, definizione della propria identità, autostima, immagine di sé), sia su quello delle relazioni (sia con i genitori, che con i pari).
Un intervento di sostegno psicologico può essere un supporto nell’affrontare le difficoltà dell’adolescente. Può essere, inoltre, di aiuto anche ai genitori per comprendere la fase del ciclo vitale che il proprio figlio sta vivendo e per prendere consapevolezza delle problematicità.

 

Psicoterapia individuo

Il malessere psicologico di un individuo si esprime attraverso sintomi psichici, comportamentali e psicosomatici.
A volte si avvertono problemi ricorrenti sul lavoro, o in famiglia o nelle relazioni di coppia o nell’ambito della sessualità che procurano all’individuo una condizione critica. Le relazioni instaurate nei diversi contesti hanno, infatti, ripercussioni diverse sulla persona che, per risalire a quei meccanismi relazionali che le procurano sofferenza, deve essere aiutata ad analizzare se stessa all’interno di diversi tipi di relazione.
La psicoterapia individuale è rivolta a persone  che hanno problematiche di vario genere sia dal punto di vista psicologico, che psicopatologico. Nella psicoterapia individuale a orientamento sistemico sono presi in considerazione sia l’individuo, sia le relazioni che fanno parte della sua vita e che comprendono i vari contesti  dei quali fa parte e nei quali interagisce (lavoro, famiglia, sociale). Questo complesso livello di osservazione dà la possibilità di avere una visuale più ampia sulla quale impostare il lavoro terapeutico per aiutare l’individuo, che si trova in una particolare fase della vita, a superare le difficoltà trovando le soluzioni adeguate.

 

Psicoterapia familiare

Le famiglie che si trovano a vivere una situazione di difficoltà spesso mettono in atto in modo inconsapevole dinamiche relazionali che sostengono e alimentano il disagio piuttosto che risolverlo. Nella terapia familiare sistemico-relazionale  è coinvolta l’intera famiglia e le difficoltà possono riguardare la coppia, la famiglia, e disagi legati all’infanzia e all’adolescenza.
La terapia familiare interviene sulle dinamiche disfunzionali facendo leva sulle risorse che la famiglia possiede ed è volta ad eliminare le difficoltà conducendola alla soluzione delle problematiche e ad un nuovo equilibrio.

 

Psicoterapia di coppia

La psicoterapia sistemico-relazionale di coppia è indicata nel trattamento delle problematiche relazionali per ciò che riguarda le dinamiche di coppia,  le difficoltà coniugali e della sfera sessuale, ma anche  in caso di sintomi psicosomatici o nevrotici di un membro della coppia. Il percorso terapeutico ha come obiettivo quello di riportare l’equilibrio precario della coppia ad uno più funzionale ad essa facendo leva sulle risorse e sulle potenzialità dei partner.

 

Consulenze genitoriali

Nel momento in cui un minore necessita di un intervento psicologico, la consulenza genitoriale si configura come parte integrante del percorso terapeutico. Essere genitori implica momenti di inevitabile difficoltà; poter affrontare i problemi con l’aiuto di uno specialista riduce il rischio di malesseri e disagi per i figli e può migliorare la relazione tra minore e adulto. La consulenza genitoriale gioca un ruolo fondamentale nel sostenere i genitori nel loro ruolo educativo e affettivo e nell’attivare le loro risorse e competenze. Gli obbiettivi sono: elaborare e superare i contrasti, sostenere i genitori rispetto alla complessità degli impegni di cura dei figli, alimentare e potenziare il senso di efficacia e di competenza della coppia genitoriale e di ciascun genitore nello svolgimento del proprio ruolo. Il percorso di sostegno alla genitorialità è rivolto a qualsiasi genitore che desideri migliorare la relazione con il proprio figlio, le dinamiche familiari e la crescita di ogni membro della famiglia.

 

Mediazione familiare

La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione e/o di divorzio. Tale percorso è un processo collaborativo di risoluzione del conflitto, in cui le coppie, il cui rapporto sta finendo o è finito, sono assistite da un soggetto terzo imparziale per comunicare l’una con l’altra. L’obbiettivo consiste nel trovare una soluzione relativamente ai problemi di riorganizzazione dopo la separazione che sia accettabile per entrambe le parti, soprattutto nell’interesse dei figli.